Film festival alla Farm di Favara, torna cinema all’aperto Dibattiti con registi e attori, 42 corti da cinque continenti

In quanti ricordano la famosa scena del film Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore in cui Alfredo e il piccolo Totò decidono di riprodurre la pellicola sulla facciata della piazza principale del paesello per lo stupore di tutti i compaesani? Il cinema all’aperto continua ad incantare, ieri come oggi, un maggior numero di spettatori. Lo sa bene il giovane videomaker agrigentino Marco Gallo che a Favara ha organizzato la prima edizione del Farm Film Festival. «Desideravo portare il cinema all’aperto ad Agrigento e in provincia», confessa. Nasce, così, l’idea di creare una rassegna internazionale di cortometraggi dedicata agli artisti indipendenti. In totale 42 pellicole, selezionate su 400, e provenienti da tutti e cinque i continenti, che verranno proiettate gratuitamente dall’1 al 4 settembre. 

«Ricordo che da bambino esisteva un piccolo cinema che proiettava i film all’interno di un cortile, ma venne chiuso circa vent’anni fa – racconta Gallo -. E da allora, non ne sono più esistiti. Un vero peccato se si pensa alla bellezza del nostro territorio che potrebbe essere valorizzato anche da proiezioni cinematografiche nei siti di maggior attrazione turistica, come ad esempio la Valle dei Templi o il porticciolo di San Leone».

Gli spazi del Farm Cultural Park, il primo polo culturale contemporaneo in Sicilia, ideato per riqualificare il centro storico e richiamare artisti da ogni parte del mondo, si confermano la location ideale per il festival. «Per tutte le quattro giornate, a partire dalle 18, sarà possibile confrontarsi con registi, produttori e attori dei film in gara e alle 21 si potrà assistere alle proiezioni all’interno del cortile Bentivegna», spiega. Move! Do something: People and places that are changing the world è lo slogan del Farm Cultural Park che il giovane filmmaker ha utilizzato come motto per l’evento. «Una esortazione – ammette – che mira a smuovere le coscienze collettive». Scopo della rassegna infatti sarà, anche quello di favorire «un cinema indipendente e non commerciale» che possa coinvolgere il pubblico e farlo riflettere con leggerezza.

Le categorie partecipanti saranno cinque: i videoclip dedicati al linguaggio musicale, i corti d’animazione, i documentari, i corti a tema sociale o creativo destinati alle persone e ai luoghi che vogliono cambiare il mondo e i corti a tema libero. «Inviteremo i finalisti da ogni parte d’Italia e dall’estero», aggiunge Gallo. La giuria composta da Gero Miccicché, Leandro Picarella, Beppe Manno, Juraj Horniak e Marco Vaccaro destinerà un premio finale per ogni genere e decreterà il miglior film per regia, fotografia, attore, attrice e colonna sonora.

In pochi giorni, sono state migliaia le visualizzazioni e condivisioni sui social della sigla del festival. «C’è voglia di cambiamento», afferma Gallo. La speranza del giovane direttore artistico è che questa prima edizione possa essere l’occasione per realizzare altri progetti e rilanciare il turismo anche attraverso nuovi linguaggi. «Il mio sogno – conclude – è quello di portare il red carpet nella Valle dei templi».


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