Bioturismo, l’esperimento di sei ragazze siciliane «Non pacchetti standard, ma itinerari su misura»

Dai banchi di scuola alla cooperativa di bioturismo, passando per un’associazione tutta al femminile su cui pochi avrebbero scommesso. «Solo donne? Sarà difficile andare avanti», ammonivano i più scettici. Ma il gruppo di sei ragazze formato da Silvia Santoro, Rita Sipala, Jessica Zeferino, Daniela Rocco, Loredana Lo Vullo e Pina Gallo – che si sono incontrate in seguito a un master post lauream su Bioturismo e gestione dei distretti turistici – non si è lasciato scoraggiare e dal 2004 lavora alla Bottega siciliana del Turismo Sostenibile di Siracusa per promuovere il bioturismo come stile di vita. «Un modo per viaggiare approcciandosi al territorio e confrontandosi con le persone del posto, ma anche basato sul rapporto onesto con il cliente-amico».

«La nostra piccola agenzia di viaggi – raccontano – nasce dall’amore per il territorio e dal desiderio di far conoscere a tutti i viaggiatori l’autenticità del posto. È come una famiglia, cerchiamo di far risparmiare il viaggiatore e lui ci coinvolge nell’organizzazione del suo tour». Percorsi che conducono «alla conoscenza della Sicilia e dell’animo dei siciliani – chiarisce Silvia Santoro – concepiti con l’intento di comunicare i vari aspetti del paesaggio isolano, da quello gastronomico a quello culturale».

Niente a che vedere con le tappe obbligatorie dei pacchetti preconfezionati proposti dai grossi tour operator, piuttosto itinerari pensati su misura, andando «incontro alle necessità anche dei viaggiatori più attenti ed esigenti, che richiedono percorsi che uniscano la fruizione del mare alla conoscenza». E quindi si viaggia tra Piazza Armerina con i suoi mosaici ornamentali e Caltagirone dove l’arte dei ceramisti costituisce l’elemento identificativo del decoro urbano, tra Agrigento con l’immancabile tappa alla valle dei Templi e alla casa natale di Luigi Pirandello, Modica con i monumenti barocchi e la più antica fabbrica di cioccolato siciliana e Ragusa Ibla, dove l’architettura si inserisce in modo naturale nel paesaggio. E ancora Palazzolo Acreide per gli amanti di archeologia e tradizioni popolari, Buscemi con l’itinerario etnoantropologico che lo ha reso un paese museo e Noto città patrimonio dell’Unesco. Presenti tra gli itinerari del sito anche Pantalica con le sue cascate, Siracusa capitale della cultura, Vendicari con l’oasi faunistica e l’Etna, dove si può fare un giro a bordo di fuoristrada 4×4 con guide esperte che accompagneranno i turisti alla valle del Bove, ai monti Satorius e alle Gole dell’Alcantera. 

«Presto si aggiungeranno degli itinerari che si ispirano alla vacanza artistica – svela Silvia – con un fotografo che conduce i turisti in escursioni lente per indugiare sui particolari e con un’artista che nel suo atelier di Noto fa incisioni, riproducendo quanto visitato». Ma la proposta non si esaurisce con i tour. I turisti – che vanno da famiglie con bambini a pensionati che amano percorsi d’élite fino all’individuale, tra cui molte donne – possono prendere parte a eventi che celebrano le eccellenze della Sicilia e divulgano la cultura della sostenibilità e dell’autenticità. «Manifestazioni, visite in cantine e mostre volte alla valorizzazione del patrimonio siciliano». Che hanno in comune con gli itinerari l’obiettivo di «cogliere i paesaggi della nostra terra con la lentezza della curiosità e dello stupore, per esperienze fuori dai luoghi comuni e per vivere la Sicilia dei siciliani». 


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