Ancora polemiche sull’Imu agricola nelle aree montane Romano: «Renzi vuole fare cassa colpendo gli agricoltori»

Alla continua ricerca di soldi, il Governo Renzi si è inventato un’operazione sul fisco locale: con un decreto conta di prelevare dai Comuni italiani 350 milioni di euro (una trentina di milioni di euro solo in Sicilia). Soldi che gli stessi Comuni dovrebbero prelevare dalle tasche dei cittadini proprietari di fondi rurali dislocati nelle aree svantaggiate del nostro Paese, ricorrendo a una delle tasse più odiose: l’Imu. 

Su questa vicenda, nei giorni scorsi, abbiamo registrato la protesta dei Sindaci della Valle del Belìce e dell’ANCI Sicilia, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Ora sull’argomento interviene il parlamentare nazionale di Forza Italia, Saverio Romano. 

«Ancora un flop del governo Renzi sul fisco locale – scrive Romano -: questa volta l’ennesima trappola per i contribuenti riguarda l’Imu sui terreni montani e arriva a pochi giorni dalla scadenza del saldo, fissato per il prossimo 16 dicembre. Il decreto del Ministero dell’Economia e Finanze limita l’esenzione totale dall’Imu ai soli terreni ubicati nei Comuni con altitudine superiore ai 600 metri, mentre in quelli da 281 a 600 metri potranno godere del beneficio soltanto i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. Ne consegue che nei restanti quattromila Comuni non ci sarà alcuna possibilità di evitare l’appuntamento di fine anno con l’Imu». 

«La scelta dell’altimetria del centro abitato, come unico criterio di distinzione – osserva ancora il parlamentare nazionale – penalizza gravemente i terreni montani di molti Comuni caratterizzati da rilevanti dislivelli, con la conseguenza che terreni molto vicini tra loro, ma appartenenti a Comuni diversi, pagheranno in modo diverso. Ed è ancor più grave comunicare, a ridosso della scadenza, a proprietari di terreni che non hanno mai versato né Ici, né Imu che le regole sono cambiate già da tempo, ma che le istruzioni sono last minute». 

«C’è di piu’: il provvedimento – dice sempre Romano – giunge a ridosso dei termini di pagamento, violando ancora una volta lo Statuto del contribuente che prevede almeno sessanta giorni per gli adempimenti dall’entrata in vigore della disposizione tributaria. La verità è che la cosiddetta riforma dell’Imu agricola nasce esclusivamente dalla necessità del governo di fare cassa. Ritengo che non si possa applicare l’Imu con queste modalità, che sono inique e incostituzionali e che si fondano su errori e interpretazioni arbitrarie. Pertanto il rinvio a gennaio 2015 dell’Imu agricola, per il governo è solo un modo per rivedere le regole fissate, a dir poco ingiuste: il criterio altimetrico infatti non può essere l’unico parametro di riferimento». 

«Occorre innanzitutto privilegiare i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, già alle prese con la crisi del settore e con le avversità atmosferiche. Inoltre è necessario istituire dei tavoli tecnici con gli enti territoriali interessati, al fine di rimodulare i criteri di applicazione dell’imposta, in relazioni alle esigenze dei vari Comuni, prevedendo limiti di esenzione variabili a seconda delle necessità specifiche non solo degli Enti, ma anche dei coltivatori diretti e del tipo di attività svolta. L’esenzione inoltre, in quanto agevolazione fiscale – conclude Romano – dovrebbe essere integrata e armonizzata con altre misure di vantaggio già previste per il comparto primario, che merita rispetto e considerazione. Per questo motivo ho presentato una interrogazione su questo tema».

Critici anche Maurizio Lo Galbo, consigliere comunale di Bagheria e coordinatore regionale Anci Giovani Sicilia e Gianfranco Gentile, consigliere comunale di Pettineo e coordinatore provinciale Anci Giovani Messina. «Il Governo presieduto da Matteo Renzi tende ancora una volta a danneggiare oltre che il settore agricolo anche tutti i contribuenti introducendo questa tassa che non ha alcun senso. Dal decreto del Ministero dell’Economia si evince che gli unici esenti sono i terreni ubicati nei Comuni con altitudine al di sopra dei 600 metri. Mentre per i terreni tra i 281 ed i 600 metri l’esenzione sarà solo per i coltivatori diretti o imprenditori agricoli. Quindi l’altimetria del Comune è l’unico criterio che disciplina chi deve pagare o chi è esente da tale tassa. Auguriamoci vivamente che questo decreto sia sostanzialmente modificato perché i criteri di pagamento di tale tassa non sono ragionevoli. Tale decreto così com’è mortifica un intero settore agricolo che essendo già in piena crisi, con questa nuova tassa rischia il baratro».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]